Napoli, scoperto un dentista abusivo: operava gli extracomunitari

I pazienti venivano accolti in un ambiente privo del rispetto delle regole igienico-sanitarie

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Napoli (LaPresse) – La guardia di finanza ha scoperto a Napoli un falso dentista che, senza alcun titolo accademico, effettuava visite odontoiatriche presso uno studio. L’uomo, napoletano, ingannava così gli ignari pazienti, quasi esclusivamente cittadini extracomunitari, originari dello Sri Lanka e del Pakistan, i quali venivano accolti in un ambiente privo del rispetto delle regole igienico-sanitarie. Sono sotto sequestro, oltre allo studio abusivo, una sedia da lavoro per dentista completa di accessori, nonché materiale e strumentazione medica di diverso genere. Il falso dentista ha subito la denuncia per il reato di esercizio abusivo di professione medica e per assenza delle prescritte autorizzazioni sanitarie. Le tariffe applicate andavano da 20 euro per una semplice visita, fino ad arrivare ad oltre 100 euro per estrazioni ed operazioni più complesse.

Quaranta giorni fa sequestrato un altro studio dentistico abusivo a Napoli

La guardia di finanza ha sequestrato uno studio dentistico abusivo a Pozzuoli, in provincia di Napoli. Durante un controllo il titolare è risultato privo dei titoli abilitativi prescritti e delle autorizzazioni previste dalla legge per l’esercizio della professione medica. E’ risultato anche sconosciuto al fisco. Le fiamme gialle hanno sequestrato il locale, l’attrezzatura chirurgica, gli arredi, farmaci di vario tipo, la strumentazione odontotecnica per piccole lavorazioni e riparazioni di protesi dentarie e gli apparecchi dedicati alla sterilizzazione degli strumenti chirurgici. Il titolare dello studio dentistico ha ricevuto una segnalazione all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica. Sono in corso anche accertamenti per ricostruire, anche sulla base della documentazione trovata, i compensi percepiti e non dichiarati al fisco dal falso dentista.

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