Omicidio Saman, intercettato il padre: “L’ho uccisa”

REGGIO EMILIA – “Ho ucciso mia figlia”. E’ la confessione di Shabbar Abbas, il padre della giovane Saman che confessava l’8 giugno del 2021 nuna volta fuggito in Pakistan, di aver ucciso la propria figlia perché aveva rifiutato di sposare un cugino in patria e voleva andarsene di casa. La ragazza era misteriosamente scomparsa da Novellara la notte del 30 aprile 2021.

L’intercettazione

Nella telefonata ad un parente intercettata e agli atti del processo, il padre della giovane confessava: “Per me la dignità degli altri non è più importante della mia. Io ho lasciato mio figlio in Italia (il fratello minorenne di Saman). Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno”. E aggiungeva: “Io sono già morto, l’ho uccisa io, l’ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l’abbiamo uccisa” riferendosi alla famiglia. Poi la minaccia: “Io sono già rovinato – diceva – avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia”.

Il processo

Il processo a carico del padre Shabbar Abbas, della madre Nazia Shaheen, entrambi latitanti, e dei tre familiari arrestati all’estero, Francia e Spagna, nei mesi scorsi: lo zio Danish Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, si terrà il prossimo 10 febbraio 2023 a Reggio Emilia.

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