Palermo, sfrutta gli operai: notaio arrestato per caporalato

Il provvedimento restrittivo è stato emesso a seguito di un’indagine avviata dalla Stazione di Valledolmo nel luglio 2018

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta di quella Procura della Repubblica. Nei confronti di PULVINO Gianfranco, classe 1966, notaio di Valledolmo, ritenuto responsabile dei reati di sfruttamento del lavoro. Caporalato ed estorsione in concorso con un proprio collaboratore, quest’ultimo al momento indagato in stato di libertà.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso a seguito di un’indagine avviata dalla Stazione di Valledolmo nel luglio 2018. E sviluppata dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Lercara Friddi sino a gennaio 2019. A seguito della riscontrata notizia della presenza in Valledolmo ed altri Comuni limitrofi di alcuni operai agricoli sistematicamente sfruttati nel loro lavoro in campagna. E costretti ad accettare, anche con minacce, retribuzioni molto inferiori di quelle previste (appena 25 € giornalieri, rispetto ai 65 riportati solo formalmente nelle buste paghe).

In particolare, i militari dell’Arma accertavano che il notaio, gestore di un’azienda agricola formalmente intestata all’anziana madre con terreni sparsi in Valledolmo, Caltavuturo, Sclafani Bagni e Vallelunga Pratameno, era solito assumere manodopera per lavori nei campi. Sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento (con orari sino a 12/13 ore al giorno, senza maggiorazioni per il lavoro straordinario, notturno o festivo, ecc.).

Approfittando del loro stato di bisogno (derivante da scarsissime opportunità di lavoro nel territorio) riconosceva loro una paga giornaliera effettiva di soli 25 €. Assolutamente sproporzionata rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato. E, in ogni caso, molto al sotto degli standard della contrattazione collettiva vigente nel comparto agricolo. Inoltre, aveva istruito i propri dipendenti. Consegnando ad ognuno un foglio di carta, che rappresentava una sorta di “vademecum”. Che riportava le notizie da fornire in caso di controlli ispettivi da parte degli organi di vigilanza.

(LaPresse)

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