Voto di scambio, approvato il decreto legge: “Passo fondamentale nella lotta alla mafia”. Nel pomeriggio Conte da Putin

Il primo firmatario Giarrusso esulta: "Corretto la riforma del Pd". Fuori dal confine il premier farà visita al presidente Putin per chiedere l'alleggerimento delle sanzioni.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Con 160 voti favorevoli è passato al Senato il disegno di legge contro il voto di scambio politico-mafioso. I contrari sono stati 98 e 7 gli astenuti. Hanno votato ‘no’ Leu, Pd e Forza Italia. A favore Lega, M5S e Fratelli d’Italia. Il provvedimento ora passa alla Camera.

Giarrusso: “Passo fondamentale nella lotta alla mafia”

Per il senatore Cinque Stelle Mario Giarrusso, relatore e primo firmatario, “è un passo fondamentale nella lotta alla mafia” perché “l’articolo 416 ter del codice penale esiste da molti anni, ma è sempre stato poco efficace”. Pd, Leu e l’associazione Libera sostengono invece che il fatto che la promessa di procurare voti debba necessariamente provenire “da parte di soggetti la cui appartenenza alle associazioni di cui all’articolo 416-bis sia a lui nota” vanifica gli aspetti positivi. Contraria anche Forza Italia secondo cui il ddl “prevede solo aumenti indiscriminati di pena che non rappresentano un deterrente”.

Un solo emendamento approvato

L’Aula ha approvato un solo emendamento, dello stesso Giarrusso, che prevede una aggravante di pena (aumento della metà) per il reato di voto di scambio politico-mafioso quando il politico viene eletto “nella relativa consultazione elettorale” in cui è stato sottoscritto lo scambio.

“Nella scorsa legislatura – ha ricordato Giarrusso – mi ero battuto insieme ai colleghi del Movimento 5 Stelle per contrastare la precedente riforma e per farne una seria. Ma Pd e soci sono andati avanti nella loro strada verso il disastro. Adesso che abbiamo avuto il mandato di governare noi schieriamo l’Italia dalla parte della legalità e della giustizia. se sei candidato e accetti i voti di un mafioso, ti prendi una condanna tra i 10 e i 15 anni”.

Fuori dal ‘Palazzo’ Conte incontra Putin

Nel frattempo da Mosca ha parlato anche il premier Giuseppe Conte. La Russia è “un partner strategico dell’Italia e mi darete atto che fin da subito ho dimostrato particolare attenzione per questo Paese”. Parole al miele del presidente del Consiglio, che si è rivolto così a una delegazione di imprenditori italiani. “Sono qui oggi per dimostrare al presidente Putin la costante disponibilità dell’Italia al dialogo. Le sanzioni non possono essere un fine ma un mezzo per risolvere le divergenze”, ha aggiunto. In agenda nel pomeriggio un faccia a faccia col presidente Vladimir Putin.

“Simpatia verso il popolo russo”

“Voglio dimostrare i sentimenti veri degli italiani, la simpatia e l’attenzione particolare verso il popolo russo. È un sentimento comune degli italiani malgrado le difficoltà della congiuntura attuale”, annota poi Conte nel suo scambio di vedute con il premier russo Dmitri Medvedev. Ribadendo che le tensioni tra l’Occidente e l’Oriente complicano la possibilità che “i rapporti rimangano così diretti e ampi”.

Obiettivo alleggerimento delle sanzioni

Non è un mistero che Roma, sulle sanzioni, chieda un alleggerimento. L’obiettivo è quello di dare un segnale distensivo alla Russia e fiato alla cooperazione economica bilaterale. Sull’altro fronte il premier, appena arrivato ieri a Mosca, ha spiegato che la manovra non è “improvvisata” e che è pronto al confronto con Bruxelles nel merito.

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