Stellantis, sindacati si preparano al rinnovo Ccsl: lunedì la piattaforma

I sindacati si preparano al rinnovo del contratto specifico di lavoro valido per Stellantis, Cnhi, Iveco e Ferrari.

I sindacati si preparano al rinnovo del contratto specifico di lavoro valido per Stellantis, Cnhi, Iveco e Ferrari. Per lunedì prossimo infatti è stata convocata l’assemblea dei 500 delegati Fim-Uilm-Fismic-Uglm e Aqcfr che stabilirà la piattaforma con cui avviare la trattativa con la controparte. E i tempi potrebbero essere veloci: la partita contrattuale infatti chiudersi già “entro gennaio”, ha detto a LaPresse Roberto di Maulo, segretario generale della Fismic. La piattaforma sarà articolata in numerosi punti a partire dal recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni con un aumento strutturale in busta paga per far fronte all’inflazione. C’è poi il capitolo premi, di cui si chiede una revisione e un miglioramento, insieme ad una serie di richieste su diritti e tutele. Infine, rafforzare il sistema partecipativo, con la richiesta di un Osservatorio sulle politiche industriali e, in generale, una maggiore attenzione ai sistemi di lavoro e alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.

Intanto, sembrano distendersi le frizioni che avevano opposto Fim e Uilm dopo l’apertura del leader delle tute blu, Rocco Palombella, ad un eventuale ritorno al contratto collettivo nazionale. La Fim si era opposta da subito, con Roberto Benaglia che aveva affermato: “La nascita di Stellantis e la transizione ecologica nel settore non sono certo condizioni per ripensare questo percorso”, rendendo chiaro che in casa Fim questa opzione non sembra essere sul tavolo. Stessa aria di respira in Fismic, secondo cui il ritorno al Ccnl sarebbe “un errore”. Da un lato perché il Contratto collettivo specifico ha delle normative e delle forme retributive “particolari, non armonizzabili con il Ccnl”, dall’altro perché “la normativa del Ccsl – che ha funzionato bene contro la microconflittualità – la Fiom non lo accetterà mai perché prevede un raffreddamento del conflitto”. Quella sul ritorno o meno al contratto collettivo nazionale “è una scelta delle aziende” ha puntualizzato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, chiacchierando con LaPresse e sottolineando che “Marelli ha scelto di lasciare il Ccsl salvaguardandone però le specificità”. Per ora dall’universo Stellantis non sembrano arrivare segnali in tal senso ma la Uilm non sembra intenzionata a far nessun braccio di ferro: “noi siamo firmatari sia del Ccnl che del Ccsl, siamo a nostro ‘agio’ con entrambi i contratti”, ha chiosato Ficco. E infatti, tutti i sindacati hanno energicamente smentito le indiscrezioni trapelate sul Corriere che ipotizzavano un referendum per il ritorno al Ccnl. “Una notizia totalmente priva di fondamento”, l’ha definita Ferdinando Uiliano, segretario nazionale Fim, sottolineando che peraltro anche gli aspetti salariali contenuti nell’articolo sarebbero in realtà inesatti visto che il Ccsl “eroga più di quello Federmeccanica”.

di Martina Regis

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