Cannabis light pericolosa, no alla vendita libera

Lo afferma il Consiglio superiore della Sanità

ROMA – “Non può essere esclusa la pericolosità della cannabis light”. E’ quanto afferma il Consiglio superiore della Sanità in un parere richiesto dal ministero della Salute.

No alla vendita libera della cannabis

Il Css raccomanda quindi che non sia consentita la libera vendita. I prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa sono attualmente venduti nei ‘canapa shop’ come un prodotto da collezione, dunque non destinato al consumo.

L’sos del Consigllio Superiore della Sanità

Il Css mette però in guardia rispetto ad un possibile uso di tali prodotti, avvertendo che “non può essere esclusa la pericolosità” della cosiddetta cannabis o marijuana light. per questo “raccomanda che siano attivate nell’interesse della salute individuale e pubblica misure atte a non consentire la libera vendita”.

Cos’è la cannabis

E’ una pianta di cui esistono diverse varietà di questa pianta. Alcune di queste contengono principi attivi che possono alterare lo stato mentale, altre meno. La cannabis è conosciuta da molti soprattutto come droga, per le proprietà psicoattive ed anche per i numerosi dibattiti che riguardano la legalizzazione del suo uso. Tuttavia la canapa in sé è anche stata utilizzata o proposta per l’impiego in diversi campi che nulla hanno a che fare con il mondo delle droghe. L’utilizzo di alcune varietà di cannabis come droga è stato all’origine dei divieti che la riguardano.

Il danno proviene dai principi attivi

La cannabis, essendo una pianta, non è dannosa di per sé. L’uso che se ne fa può, invece, esserlo. L’uso che può fare danni è proprio quello ritenuto più piacevole. Purtroppo hashish e marijuana vedono molte persone giovani tra i consumatori e questo è un problema, perché proprio per loro potrebbero essere più dannosi. I principi attivi che producono alterazione dello stato mentale, per esempio il THC, vanno ad agire su recettori specifici che si trovano nel cervello. Si trovano in zone del cervello che hanno a che fare con funzioni complesse come la formazione di un giudizio, la percezione di piaceri, la capacità di apprendere o di memorizzare ed il movimento. Il risultato complessivo, per molti, è piacevole e spiega l’uso di queste sostanze come droghe. Tuttavia la sensazione piacevole che deriva dal consumo è collegata ad uno sbilanciamento del funzionamento generale del cervello.

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