Agroalimentare: 56% delle aziende più sostenibili dopo il Covid

Dopo il passaggio del ciclone Covid, c'è più attenzione alla sostenibilità e al capitale umano.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 01-07-2020 Roma, Italia Cronaca Centro Agroalimentare di Roma (CAR) Nella foto: ciliegie, il mercato ortofrutta nel Centro Agroalimentare di Roma (CAR), il più grande mercato all'ingrosso d'Italia. Photo Mauro Scrobogna /LaPresse July 01, 2020  Rome, Italy News Agri-Food Center of Rome (CAR) In the picture: cherries, the fruit and vegetable market in the Agri-Food Center of Rome (CAR), the largest wholesale market in Italy

ROMA – Dopo il passaggio del ciclone Covid, c’è più attenzione alla sostenibilità e al capitale umano. E’ una direzione generalizzata, questa, a cominciare dalle politiche di sviluppo messe in campo dal governo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dalle indicazioni contenute nel Next generation EU dell’Europa, e prima ancora dal Green deal dell’Unione europea targata Ursula von der Leyen. Non sono da meno le aziende agricole; anche loro sempre più sostenibili dopo l’emergenza sanitaria, economica e sociale. Tanto che – secondo l’indagine ‘AgriColtura100’ messa a punto da Confagricoltura e Reale Mutua, condotta su un campione di oltre 2mila imprese – il 56,7% hanno aumentato la loro attenzione ai temi ambientali rispetto al periodo precedente al Covid.

Dai dati risulta come l’agricoltura si stia trasformando mettendo al centro sostenibilità e innovazione tecnologica. Tra le iniziative attuate dalle imprese, al primo posto il miglioramento nell’utilizzo delle risorse come acqua, suolo e energia (98,8%); seguono la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%), la gestione dei rischi (76,5%), la sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).

Per i prossimi anni, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, pensa che si debba inquinare di meno e produrre di più: Il futuro per l’agricoltura è avere “cibo di qualità e inquinare sempre meno, con una maggiore produttività delle aziende. La sfida delle nuove tecnologie sono fondamentali per affrontare il tema sostenibilità, che riguarda tutte le politiche economiche di tutti settori produttivi – osserva ancora Patuanelli – tutti stiamo lavorando per questo, ma oggi dobbiamo affrontare il problema dell’emergenza pandemica e le politiche degli incentivi”. A questo si devono aggiungere le possibilità offerte dalle rinnovabili che – rileva Patuanelli – devono esser coniugate con l’agricoltura: in una parola le agro-energie, che poi rappresentano i principali progetti identificati per il Pnrr.

“La sostenibilità e l’innovazione – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – sono fortemente connesse. Inoltre le misure volute da Confagricoltura per il rinnovamento tecnologico del settore primario con Agricoltura 4.0, stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale”. “Reale Mutua è da sempre vicina all’agricoltura, settore trainante dell’economia del nostro Paese – dice Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e la centralità delle persone, sono il fulcro del modo di fare impresa”. Dal rapporto – che prevede l’indice di ‘AgriColtura100’ per misurare la sostenibilità delle aziende – si evince che è cresciuta anche l’attenzione ai temi sociali (47,9%) e alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45%). La classifica di ‘AgriColtura100’ premia tre aziende. Le vincitrici sono: Cantina Produttori Valdobbiadene (Valdobbiadene, Tv, Veneto); Iori srl (Avezzano, Aq, Abruzzo); Società agricola F.lli Robiola Paolo e Lorenzo (Caluso, To, Piemonte).

di Tommaso Tetro

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