Calcio, Koulibaly esalta Spalletti: “Ci ha dato tanto. Tifosi del Napoli sempre con me”

Pronto a riprendersi il ruolo da protagonista e a contribuire al grande sogno azzurro. Kalidou Koulibaly è pronto al delicatissimo esame di San Siro: smaltito il turno di squalifica, il senegalese tornerà al centro della difesa. Dal match con l'Inter arriveranno ulteriori indizi su ambizioni e competitività di un Napoli che finora ha viaggiato a ritmo scudetto.

Foto Alessandro Garofalo/LaPresse

MILANO – Pronto a riprendersi il ruolo da protagonista e a contribuire al grande sogno azzurro. Kalidou Koulibaly è pronto al delicatissimo esame di San Siro: smaltito il turno di squalifica, il senegalese tornerà al centro della difesa. Dal match con l’Inter arriveranno ulteriori indizi su ambizioni e competitività di un Napoli che finora ha viaggiato a ritmo scudetto. Dietro la cavalcata dei partenopei, ovviamente, c’è la mano di Luciano Spalletti, come ha confermato lo stesso giocatore in un’intervista a ‘Linea Diletta’ su Dazn: “Ci ha dato tanto soprattutto dal punto di vista della mentalità, ha sempre stimato il Napoli e il suo gioco. La prima cosa che ci ha detto è che voleva cercare il problema di questa squadra, perché non è normale che non abbiamo ancora vinto. Questo ci ha fatto scattare qualcosa in testa”. Tra i segreti di questo Napoli, la forza del gruppo: “Ci conosciamo tutti da anni e usciamo spesso a cena con le nostre famiglie. Siamo tutti amici. Quando sento parlare altri giocatori delle loro squadre capisco che con il Napoli non c’è davvero paragone”.

E in campo i risultati si vedono, conditi da gioco e gol. Tra i trascinatori, Victor Osimhen: “Nessuno si aspettava che sarebbe arrivato al livello di oggi, ma ha ancora tanto da dare e farà ancora vedere tante cose sia in questa stagione che in futuro”, ha spiegato Koulibaly. “È un ragazzo tranquillissimo, umile e fa pure ridere. E’ una persona straordinaria, voglio aiutarlo nella sua crescita perché se lo merita”. Poi c’è quel Lorenzo Insigne il cui futuro in azzurro è ancora incerto. Il senegalese ha lanciato un messaggio chiaro: “Lui è la storia del Napoli. È fortissimo e ha fatto sempre bene, gli voglio molto bene perché è anche un grande uomo. Anche quando siamo in nazionale ci chiamiamo sempre, siamo molto vicini”. Anche i tifosi, ovviamente, sono vicini ai loro beniamini. “E’ la gente a rendere magica Napoli. Poi ci sono posti bellissimi, quando mi alzo ho la fortuna di vedere il lungomare, il Vesuvio, Capri…”, ha spiegato. “Quando sei in campo capisci quanto sia grande l’affetto della città. Qui sognano, dormono e mangiano Napoli. Sono consapevole che se giochiamo per il Napoli giochiamo per una città intera e Napoli è una grande città”.

Da otto stagioni il capoluogo campano è la casa di Koulibaly, ma le sue origini non le scorda. “Sono nato in Francia da genitori senegalesi. Ho avuto un’infanzia tranquilla con i miei due fratelli ed ero circondato da tante persone di origine straniera. La scelta di giocare per il Senegal (e non per la Francia, ndr) l’ho ponderata per un anno intero, ma alla fine è stata una scelta naturale. Quando sono in nazionale mi sento in famiglia. Non mi sono mai pentito di non aver scelto la Francia, sono molto felice per la loro vittoria al Mondiale 2018. Spero un giorno di poter alzare la coppa con il Senegal”. Inevitabile, poi, soffermarsi su uno dei grandi mali del calcio: “All’inizio è molto difficile metabolizzare gli episodi di razzismo, pensi di sbagliare tu a urlare che qualcuno ti ha ferito”, ha raccontato. “Penso che possiamo ancora fare tanto per combattere questo problema, ma penso che rispetto agli anni passati abbiamo fatto dei passi avanti”.

Sulla questione, Koulibaly ha rivolto parole di elogio a Giorgio Chiellini: “A lui voglio molto bene. Sul campo non posso essere suo amico, ma fuori è una persona straordinaria. Mi ha sempre difeso su tutti i fronti, mi ha dato dei consigli da calciatore e da uomo. Mi ha detto che era molto dispiaciuto e si è scusato a nome di tutta l’Italia. E’ una lotta che dobbiamo fare tutti insieme”. Anche l’arbitro Irrati “è una persona che stimo molto”, ha aggiunto. “Quello che ha fatto durante Lazio-Napoli del 2016 è stato un gesto molto forte. Ero sorpreso ma lo devo ringraziare, mi ha dato la forza di iniziare a lottare con tutte le mie forze questa discriminazione. Se sono diventato l’uomo che sono oggi è anche grazie a lui”. “Quando ho visto il San Paolo pieno di tifosi con la maschera della mia faccia sono rimasto sorpreso. Non me l’aspettavo proprio. Questa città e questi tifosi mi hanno sempre dato tutto. Io – ha concluso – voglio dare loro indietro qualcosa”.

LaPresse

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