Clima, Cingolani: “Il nucleare andrà in tassonomia Ue. Salvini: “Energia più conveniente”

Il nucleare non produce CO2, ed è per questo che entrerà a far parte della lista delle tecnologie ritenute green dalla commissione Europea, cioè sarà nella tassonomia Ue.

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse

ROMA – Il nucleare non produce CO2, ed è per questo che entrerà a far parte della lista delle tecnologie ritenute green dalla commissione Europea, cioè sarà nella tassonomia Ue. Il pensiero del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – espresso nel corso di una diretta digitale con i ragazzi delle scuole superiori – crea un vortice di suggestioni. Anche perché proprio in quel momento il leader della Lega Matteo Salvini la bolla, guardando al futuro, come “l’energia più eco-sostenibile e conveniente”.

Del resto il discorso di Cingolani è incastonato in prospettiva, cosa che agevola la platea di studenti ai quali si rivolge: bisogna studiare tutta la tecnologia, riferendosi ai piccoli reattori modulari; “la fusione – afferma il ministro – potrà essere la soluzione”. Ma per la deputata di FacciamoECO, e vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera, Rossella Muroni “nucleare e gas devono restare fuori dalla tassonomia”, con “l’Italia che dovrebbe ribadirlo in Europa. Avrei voluto che Cingolani sostenesse in Europa la posizione dei cittadini contro il nucleare e contro l’atomo in tassonomia”.

“La tassonomia Europea ci dirà una volta per tutte quali sono le sorgenti di energia su cui puntare per produrre elettricità verde – osserva Cingolani parlando ai giovani – al 99% ci sarà anche il nucleare perché non produce CO2, può avere altri difetti ma certamente non di emettere gas climalteranti. Bisogna quindi pensare che ci sarà l’opportunità di utilizzare anche il nucleare. Dopo di che, ogni Paese è sovrano. Quando avremo tutti i dati delle nuove tecnologie, il Paese prenderà le sue decisioni. Oggi non c’è una soluzione nucleare pronta, la mia posizione è tecnica, non politica; sono convinto che vada studiata la nuova generazione di reattori piccoli e modulari”. Secondo Cingolani “la tecnologia va studiata e va capita; sarebbe saggio. Sono assolutamente certo che sarà la fusione nucleare la soluzione di tutto”.

Contrario a questa possibilità il M5s: “Non è tempo di indugiare su avveniristiche, costosissime ed ecologicamente discutibili fonti alternative, come il nucleare di quarta generazione – afferma il senatore M5s Marco Croatti – i nostri obiettivi sono e saranno l’abbandono delle fonti fossili per l’adozione e lo sviluppo di energie rinnovabili e delle comunità energetiche”. E’ invece favorevole almeno nelle dichiarazioni la linea di Italia viva che con Ettore Rosato parla di “un’attenta valutazione sull’opportunità di sviluppare il nucleare di ultima generazione”, per “mettere in sicurezza la nostra domanda energetica e gli obiettivi ambientali che da essa dipendono; se è certamente fondamentale investire sulle fonti rinnovabili, è innegabile che a consumi attuali, che possiamo immaginare maggiori in futuro, non è possibile fare a meno anche di una solida rete di fonti stabili”.

Una questione che solleva alcuni interrogativi per l’ecologia presente in Parlamento. “A questo punto – si chiede Muroni – la domanda sorge spontanea, qual è la posizione ufficiale dell’Italia rispetto al nucleare in tassonomia? Usare a favore del nucleare gli investimenti che dovrebbero andare alla conversione ecologica ci legherebbe per i prossimi decenni a una fonte sporca e insicura, toglierebbe risorse alle rinnovabili e rallenterebbe la nostra transizione”.

di Tommaso Tetro

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