Confedercontribuenti: “Annullare tutte le cartelle esattoriali prescritte”

La richiesta del presidente nazionale

People wearing face mask to curb the spread of COVID-19, walk over a bridge in central Rome, Sunday, March 14, 2021. Italians across the country made the most of a last weekend of relative freedom, before a strict new lockdown is imposed to curtail rising coronavirus infection numbers. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

MILANO – “Chiediamo al Governo Draghi di non rinviare in alcun modo il decreto sostegni. E’ necessario che si approvino urgentemente i ristori da dare alle imprese che stanno vivendo una grande difficoltà economica, a maggior ragione che mezza Italia è di nuovo in zona Rossa e mi riferisco soprattutto al mondo della ristorazione, della ricettività e dei bar. Per cui qualsiasi rinvio sarebbe un’offesa a chi vive e lavora e da un anno e mezzo ha veramente difficoltà di sopravvivenza”. Così il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, il quale “alla luce di questa preoccupante situazione italiana” ha aggiunto: “Voglio dire questo a favore di tutte le imprese e di tutti i contribuenti italiani: Caro Governo Draghi… non scherzate con la pelle degli Italiani e delle imprese, tentando all’ultimo momento di non fare passare la logica dell’annullamento di tutte le cartelle prescritte.

Noi di Confedercontribuenti non abbiamo dubbi: bisogna annullarle tutte! Perché non avrebbe senso annullarle fino a cinquemila euro o a diecimila euro, perché se sono prescritte… sono prescritte in ogni caso e comunque. Basta con questa sciocchezza e con questa logica per cui lo Stato può anche far finta che le leggi e i termini non esistano. Bisogna assolutamente annullare tutto! Ripartire e rottamare senza sanzioni ed interessi tutto il non pagato fino al 2019, con una rateizzazione compatibile con il quinto del reddito per chi ha avuto reddito e rinviando a quando avrà reddito coloro i quali non hanno avuto reddito. E dunque stabilire una vera pace fiscale e un nuovo patto fiscale tra Italiani e Stato”.

(LaPresse)

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