Gkn, il Governo convoca tavolo. Giorgetti: “No al Far West”

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Giancarlo Giorgetti

ROMA – Il Governo accelera sulla vertenza Gkn e il sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessandra Todde convoca per giovedì un tavolo a Roma dopo le polemiche per i licenziamenti via mail dell’azienda toscana controllata da un fondo inglese. E per far capire come la pensa il governo fa sentire la sua voce anche il ministro Giancarlo Giorgetti che stigmatizza soluzioni traumatiche e sottolinea: “Purtroppo è inevitabile che queste cose accadano, però non possono succedere in questo modo perché noi abbiamo in mente di fare il West, non il Far West”. Sul piede di guerra anche sindacati ed Enti locali che all’unisono chiedono lo stop dei licenziamenti e interventi contro l’azienda.

In prima linea il sindaco di Firenze Dario Nardella che fa balenare interventi anche a livello legislativo. “Ci sono probabilmente degli aspetti della legislazione italiana che si possono rafforzare, per prevedere penali più dure contro gruppi industriali che delocalizzano senza sufficienti ragioni. Dobbiamo anche verificare quali e quanti aiuti, sostegni, contributi pubblici ha avuto la Gkn, per intraprendere azioni anche molto dure contro questo gruppo. Inoltre c’è poi un tema europeo – ha aggiunto il sindaco – non si può vivere in un’Europa unita dove per motivi di dumping fiscale e salariale si delocalizza da un paese all’altro. Ci vuole un’unione fiscale”.

Scende in campo anche il sindaco di Campi Bisenzio (Firenze), Emiliano Fossi, a difesa dei 422 lavoratori della Gkn, licenziati con una mail dalla multinazionale inglese proprietaria dello stabilimento. E lo fa con un’ordinanza, con effetto immediato, che introduce il divieto di avvicinamento al perimetro aziendale dello stabilimento di Gkn per i mezzi pesanti. L’ordinanza sarà firmata nelle prossime ore e ha lo scopo di impedire che la proprietà faccia portare via i macchinari che si trovano all’interno della fabbrica.

“Voglio dare un segnale amministrativo e politico chiaro che non accettiamo lo smantellamento dello stabilimento da parte della proprietà – spiega Fossi – Stiamo vagliando tutte le possibilità per richiamare l’azienda, che si è comportata in modo così vile, alle proprie responsabilità. Ma questa è una vicenda nazionale, bisogna che si muovano il Mise e la Presidenza del consiglio”.

Si muove anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Giovedì prossimo ci sarà un primo confronto forte. Dobbiamo essere uniti nella condanna del comportamento dei vertici di Melrose Industries, fondo d’investimento proprietario della Gkn, e deve essere ferma la determinazione a chiedere la sospensione delle procedure di licenziamento”. “Da quanto sta accadendo – aggiunge Giani – dobbiamo trarre anche una lezione: la legislazione italiana deve cambiare, deve adeguarsi. Oggi non hai più davanti degli imprenditori. In questo caso la logica che ha portato a dire ‘si chiude’ non è una logica di produzione, è una logica finanziaria”.

“Del resto, anche nei brevi contatti che abbiamo avuto con gli esponenti locali della Gkn il ragionamento che viene fatto è di una riorganizzazione aziendale, ma questa è una cosa che non può esistere in una situazione come quella di oggi”, ha concluso Giani.(LaPresse)

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