Impeachment a Trump, iniziano le audizioni pubbliche. Gli Usa si dividono

Trump la definisce "caccia alle streghe", i democratici vanno all'attacco. In 18 pagine la difesa repubblicana, assente il superteste.

Foto Saul Loeb / AFP in foto Donald Trump

WASHINGTON – E’ iniziato ‘il grande show’ americano. Al via le audizioni pubbliche, aperte al pubblico e trasmesse in tv sul cosiddetto Ucrainagate, la seconda fase dell’indagine relativa alla messa in stato d’accusa del presidente Usa Donald Trump. Le danze si sono aperte con la testimonianza di Bill Taylor, il principale funzionario statunitense in Ucraina e George Kent, diplomatico che dal 2018 è viceministro aggiunto per gli Affari europei ed euroasiatici. L’indagine si svolge su un presunto abuso diplomatico e di intelligence adoperato da Trump nei confronti del figlio di Joe Biden, ex vicepresidente Usa e tra i candidati più forti alle primarie presidenziali del Partito democratico.

Sfilano i primi teste: gli Usa seguono tutto in tv

Durante le audizioni a porte chiuse, Taylor aveva sollevato dubbi e preoccupazioni sull’attività di Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e braccio destro trumpiano, nei confronti dell’Ucraina. Ma come funzionano le audizioni? La commissione d’inchiesta è guidata dal presidente della commissione intelligence dal democratico Adam Schiff, coadiuvato dal Repubblicano David Nunes. I due schieramenti avranno un massimo di 45 minuti per le dichiarazioni di apertura e per il primo giro di domande ai teste. Poi ci saranno 5 minuti a testa per gli altri componenti della commissione.

La difesa Repubblicana in 18 pagine: “E’ caccia alle streghe”

Al di là delle questioni tecniche, che saranno determinanti per la procedura di impeachment, la questione come ovvio divide in due l’America. I Repubblicni trumpisti parlano della “più grande caccia alle streghe della storia del Paese”, mentre una grossa fetta di Democratici è convinta delle profonde e gravissime violazioni di ‘The Donald’. La difesa si basa su memorie di 18 pagine, mentre saranno numerosi i teste chiamati a testimoniare dai dem.

Assente il super testimone Bolton

Il grande assente è però John Bolton, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale e il chief of staff di Trump, Mick Mulvaney. Convocati, hanno preferito non presentarsi. Il primo si è rivolto direttamente ai giudici federali: nel caso sarà la magistratura statunitense a costringere Bolton a testimoniare e non la commissione parlamentare.

Democratici divisi

Tra i democratici c’è grande divisione sul tema. Tutti sono preoccupati che l’impeachment sia l’unico tema della campagna elettorale alle porte, nascondendo i temi sociali, economici, ambientali trattati dai democrat. E dato che sarà il Congresso ad avere l’ultima parola sull’accusa a Trump, e il Congresso è a maggioranza Repubblicana, si teme l’effetto boomerang nell’opinione pubblica statunitense.

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