L.bilancio, Uil denuncia: “Con la flat tax i dipendenti pagano fino all’800% in più degli autonomi”

"Prevedere regimi forfettari a vantaggio di particolari categorie, crea disuguaglianze tra le persone e carica sempre più sulle sole spalle dei dipendenti e pensionati il peso dell'Irpef"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Domenico Proietti (segretario confederale Uil)

Con la flat tax, dipendenti e pensionati rischiano di pagare oltre l’800% di imposte in più rispetto agli autonomi con un fatturato di 85 mila euro. Sono i calcoli del Servizio politiche fiscali della Uil, guidato da Domenico Proietti, che oggi – a ridosso dell’arrivo della manovra in Parlamento – ha presentato uno studio sugli effetti della flat tax, definita “uno strumento contrario ad una tassazione equa e giusta”. In pratica, un lavoratore autonomo verserebbe fino a 27 mila euro di Irpef in meno ogni anno, “una differenza enorme che non trova giustificazione”, ha sottolineato il segretario confederale. Nel 2020 dipendenti e pensionati – l’89,9% dei soggetti che pagano l’Irpef – hanno versato il 96,3% dell’imposta totale, che rischia di assomigliare ad una “tassa su salari e pensioni”, ha sottolineato Proietti.

L’affondo di via Lucullo arriva dopo il giudizio stroncatorio sulla finanziaria da parte della Cgil, confermato nel corso delle audizioni di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato e anche negli incontri di questi giorni con i parlamentari di tutte le forze politiche, e segue le critiche incassate da Confindustria. Lo ha ribadito anche oggi il presidente Carlo Bonomi, evidenziando che “la flat tax crea una sperequazione di trattamento tra lavoro dipendente e autonomo”. Da escludere che ci siano imprese disposte a puntare sulle partite Iva, perché “ci sono solo conseguenze negative”, senza contare poi “gli effetti negativi sul sistema previdenziale” su cui secondo Bonomi non si sta discutendo abbastanza.

La Uil rincara la dose: “Prevedere regimi forfettari a vantaggio di particolari categorie, crea disuguaglianze tra le persone e carica sempre più sulle sole spalle dei dipendenti e pensionati il peso dell’Irpef. Serve – insiste Proietti – una vera riforma che diminuisca il carico fiscale per i dipendenti ed i pensionati improntando il sistema ad una piena progressività e allargando la base imponibile dell’imposta sui redditi” e, allo stesso tempo, “si deve investire in una vera forte battaglia all’evasione fiscale, che ogni anno sottrae ai cittadini oltre 100 miliardi di euro, l’equivalente dell’importo speso per 3 leggi di bilancio”. Intanto domani i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono attesi a Palzzo Chigi, per un nuovo round di confronto, convocato dalla stessa premier Meloni, sulla manovra.

di Martina Regis

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