Torino, pacco bomba per il consigliere leghista Sciretti

Ancora un pacco bomba dopo quello ricevuto dalla sindaca Appendino. Il destinatario è il leghista della Circoscrizione 6 Sciretti

TORINO – Una nuova busta sospetta a Torino dopo quella ricevuta dalla sindaca Chiara Appendino. Un pacco esplosivo è stato consegnato questa mattina alla sede della Circoscrizione 6, nel quartiere Aurora. All’esterno la busta è simile a quella indirizzata pochi giorni fa alla prima cittadina, questa volta però il destinatario è il consigliere della Lega Alessandro Sciretti. L’esponente del Carroccio negli ultimi mesi è finito nell’occhio del ciclone perché a febbraio si è rivolto ai manifestanti che avevano assaltato un autobus durante il corteo di protesta per lo sgombero dell’Asilo di via Alessandria dicendo “Ci vuole un po’ di scuola Diaz”.

Il pacco bomba

La busta sospetta sarebbe stata consegnata con la posta e lasciata nella portineria della Circoscrizione. Un’impiegata l’avrebbe notata e portata al protocollo, segnalandone la natura sospetta. Poi sono state allertate le forze di polizia e sono giunti sul posto gli artificieri. Dal primo esame del pacco è emerso che la bomba poteva esplodere. Anche all’interno il dispositivo sarebbe simile a quello recapitato alla sindaca Appendino, ma con più polvere esplosiva. “Esprimo la solidarietà della città di Torino al consigliere della VI Circoscrizione, Alessandro Sciretti per il vigliacco atto criminale subito. La comunità della nostra città continuerà a rifiutare qualsiasi violenza, che non avrà mai nulla a che vedere con la politica”, ha detto Appendino.

La solidarietà del partito

“Piena solidarietà e vicinanza al collega di partito e amico Alessandro Sciretti – ha detto il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca – Noi, a differenza loro, mettiamo la faccia per fare politica e non ci nascondiamo dietro passamontagna e atti intimidatori mafiosi”. Dopo l’arrivo del pacco bomba Sciretti è tornato sulla frase choc del febbraio scorso: “La mia frase di quel giorno era indubbiamente infelice. E mi ero scusato subito dopo. Ma da una dialettica anche forte a minacce di questo tipo ce ne corre. La manifestazione davanti a casa forse ci stava. Ma la bomba è indice di volontà di alzare la tensione”.

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