Champions, Ramos assunse un farmaco proibito prima di Real-Juve. La Uefa archiviò

Nuove rivelazioni da Football Leaks. Mentre i suoi compagni festeggiavano il trionfo, il capitano dei blancos venne trovato positivo ai controlli antidoping

TOPSHOT - Spain's defender Sergio Ramos looks on during the Russia 2018 World Cup Group B football match between Iran and Spain at the Kazan Arena in Kazan on June 20, 2018. / AFP PHOTO / Roman Kruchinin / RESTRICTED TO EDITORIAL USE - NO MOBILE PUSH ALERTS/DOWNLOADS

MILANO (LaPresse) – Un farmaco proibito nel sangue di Sergio Ramos. Le scuse del Real Madrid e l’Uefa che in poche settimane archivia il caso. Arrivano nuove rivelazioni da Football Leaks. Secondo le carte ottenute da ‘Der Spiegel’ e analizzate da ‘L’Espresso’ insieme ai giornali del consorzio Eic (European investigative collaborations), la sera della vittoriosa finale di Champions League sulla Juventus, 3 giugno 2017, mentre i suoi compagni festeggiavano il trionfo il capitano del Real venne trovato positivo ai controlli antidoping.

Il caso Sergio Ramos

Come scrive ‘L’Espresso’, il caso era fin qui rimasto un segreto ben custodito nelle stanze dell’Uefa, che ha ritenuto credibile la giustificazione fornita dal medico sociale della squadra iberica. Un semplice errore materiale, questa la versione difensiva: a causa di una banale svista, agli uffici dell’antidoping era stato segnalato un farmaco diverso da quello effettivamente somministrato, il Desametasone.

L’Uefa ha archiviato il caso

Quest’ultimo infatti può essere usato dagli atleti, in caso di documentate necessità terapeutiche, a patto di comunicarlo alla viglia della partita. Nelle carte consegnate prima della finale di Champions compariva invece il nome di un altro farmaco, il Celestone Chronodose, simile al Desametasone. L’Uefa ha preso atto delle spiegazioni del medico, che si è assunto tutta la responsabilità dell’errore, e ha chiuso il caso.

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