Ilva, avanti con il referendum tra i lavoratori: sindacati ottimisti

Le operazioni di scrutinio si concluderanno giovedì sera

Stabilimento siderurgico dell'Ilva a Taranto
Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA (AWE/LaPresse) – Clima ‘positivo’ nella settimana del referendum. Dopo la chiusura dell’accordo su Ilva tra sindacati e Arcelor Mittal, in questi giorni negli stabilimenti delle acciaierie le assemblee sono all’ordine del giorno. E le sigle di settore non nascondono l’ottimismo per la tendenza del voto.

Accordo sull’Ilva tra sindacati e Ancelor Mittal

A Taranto le assemblee in programma sono 5 su 2 turni e coinvolgono grandi aree. Tutta l’area ghisa, le manutenzioni dell’acciaieria, colata continua numero 1, impianti marittimi, manutenzione degli impianti marittimi ed infine rivestimenti, tubifici 1 e 2, treno lamiere, produzione maniere, finitura nastri e laboratori. Al voto in totale tra ieri e oggi oltre 3mila persone con file di decine di metri.

Tra ottimismo e dissenso

Nonostante i cittadini della città pugliese abbiano manifestato il dissenso per l’accordo contestando il M5S, tra i lavoratori il responso all’accordo è finora positivo. La partecipazione è stata altissima e si è registrato, secondo quanto filtra dai sindacati, un grande interesse dei lavoratori che hanno voluto conoscere nel dettaglio l’ipotesi di accordo.

A Taranto presenti anche molti operai in cassa integrazione da anni che hanno voluto partecipare ai referendum in fabbrica. “Ricordo che questi lavoratori sono in cassa da anni con grave disagio famigliare ed economico. E con fiducia e speranza hanno apprezzato i contenuti dell’accordo. Adesso tocca a noi lavorare nel pretendere che quegli impianti vengano quanto prima ristrutturati in modo da trasformare quella fiducia in certezze. Ritornare al lavoro significherà riprendere una vita e un futuro più sereno”, commenta Antonio Talò, segretario Uilm Taranto.

Sensazioni positive

Al voto anche a Venezia, Genova-Cornigliano, mentre lo stabilimento di Racconigi nel Torinese ha votato già venerdì (87% di voti favorevoli). Le operazioni di scrutinio si concluderanno giovedì sera. Ma la sensazione che filtra è che il sì all’accordo (che prevede l’assunzione immediata di 10-700 lavoratori ) dovrebbe prevalere. L’azienda dà la garanzia per il completo assorbimento di tutti i lavoratori a partire dal 2023, in concomitanza della fine del piano ambientale e la fine della liquidazione di Ilva. In più il nuovo piano dell’accordo prevede un piano per l’esodo, volontario e coperto da 250 milioni. Mittal – e Di Maio – aspetta e spera: l’accordo totale è ormai a portata di mano dopo un’attesa durata oltre 15 mesi.

di Alessandro Banfo

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