Lavoro, Bonomi contro Orlando: “Ricatto sui salari”. Il ministro: “Sono sorpreso”

Tornano le scintille tra il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Andrea Orlando (Foto LaPresse - Andrea Panegrossi)

ROMA – Tornano le scintille tra il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Dall’Emilia Romagna il leader degli industriali non usa mezzi termini e bolla come “ricatto” la proposta avanzata dall’esponente Dem di un accordo tra governo e parti sociali che subordini il sostegno alle imprese all’adeguamento salariale dei contratti. “Caro ministro Orlando, la strada che lei propone non è quella giusta – chiarisce – Il Patto per l’Italia non si costruisce con un ricatto, come il suo. Proposte del genere mostrano, per l’ennesima volta, il sentimento anti industriali che pervade l’Italia il sostegno alle imprese all’adeguamento salariale dei contratti. Per il numero uno di viale dell’Astronomia la strada per la competitività passa per “un taglio del cuneo fiscale e delle tasse, pensando alle fasce della popolazione più debole”. E a tal proposito il taglio dell’Irpef inserito nell’ultima legge di bilancio viene bocciato, perché “non è stato avvertito da nessuno, ma ha anzi premiato le fasce medio-alte. Caro ministro, è facile ora scaricare la colpa sulle imprese. Noi – ricorda Bonomi- abbiamo fatto proposte, ma non sono state prese in considerazione”. Una posizione, quella di Bonomi, che sintetizza quella avanzata da diversi leader industriali regionali raccolti dal Sole24Ore, che in prima pagina ha titolato ‘Le imprese: no al ricatto del ministro’.

“Mi sorprende questa reazione – rilancia Orlando, intervenendo alle Agorà del Pd – Non mi sembrava una proposta eversiva aumentare i salari. mi da l’idea di una inconsapevolezza in termini economici e sociali. Io ho detto una cosa semplice, non ho fatto nessun ricatto e non ho capito cosa si vuol mettere in questo patto, se significa chiedere qualcosa non è patto, ma patto è se ognuno mette a disposizione qualcosa. La risposta è quella che avete letto, il sole24ore è per lesinare sui contratti non sui titoli”. A sostegno del suo ministro si schiera il segretario Pd, Enrico Letta:” Il titolo de ‘Il Sole 24 ore’ di oggi è inaccettabile, il ministro del Lavoro non ricatta nessuno. C’è bisogno – suggerisce invece – di trovare una soluzione a un problema centrale che riguarda lavoratori e imprese e che si risolve con il taglio del cuneo fiscale. La riduzione delle tasse sulle attività finanziarie non può gravare sul lavoro, per questo noi chiediamo al governo di intervenire strutturalmente, sicuramente qualcosa è stato fatto ma bisogna intervenire in un’ottica di lungo periodo”.

Di Antonella Scutiero

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