Fca accelera con Renault, spunta ipotesi fusione

Renault e Fiat Chrysler Automobile potrebbero annunciare già da lunedì, prima dell'apertura della Borsa, un'alleanza con tanto di scambio azionario fra i due gruppi automobilistici.

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

MILANO – Renault e Fiat Chrysler Automobile potrebbero annunciare già da lunedì, prima dell’apertura della Borsa, un’alleanza con tanto di scambio azionario fra i due gruppi automobilistici. L’ambizione, da quanto hanno riportato il Financial Times e diversi media francesi e italiani, sarebbe quella di dare vita a un colosso europeo dell’auto. Colosso in grado di collaborare da vicino con Nissan e Mitsubishi, i partner giapponesi della casa automobilistica d’oltralpe. Rumors e indiscrezioni che hanno già suscitato i malumori dei sindacati italiani. Nel frattempo, però, dalla Francia è rimbalzata la notizia che lunedì mattina alle 8 in punto Renault ha convocato il proprio consiglio di amministrazione. All’ordine del giorno ci sarebbero gli ultimi dettagli ancora da definire dell’accordo con Fca. E proprio la riunione del board a Bercy, come rivelano alcune fonti ad AFP, potrebbe avere come obiettivo finale una fusione. Non solo un’alleanza fra piattaforme, quindi, ma un’integrazione societaria vera e propria, che porterebbe alla creazione del primo gruppo automobilistico mondiale.

L’importanza dell’affare

Mentre i principali concorrenti a livello mondiale producono circa 10 milioni di veicoli all’anno, Renault-Fca sarebbe in grado di sfornare circa 15 milioni di unità di 15 marchi diversi che vanno da Renault a Fiat e Nissan a Alfa- Romeo, Mitsubishi, Dacia, Chrysler, Jeep, RAM e molti altri. La nuova entità sarebbe potenzialmente il primo player in molti mercati. Se andasse in porto, l’alleanza darebbe seguito alla profezia di Sergio Marchionne che nel 2012 aveva annunciato l’obiettivo di produrre 8-10 milioni di veicoli all’anno. Una soglia giudicata minima per la sopravvivenza dei grandi gruppi automobilistici.

La preparazione

“Un annuncio è pronto per essere diffuso nelle prossime ore e forse potrebbe essere reso noto lunedì mattina prima dell’apertura delle Borse”, fa sapere AFP. Nel comunicato, sempre secondo quanto rivelano gli insider, i due gruppi si preparano a dire che “stanno studiando la possibilità di un ravvicinamento”, che potrebbe sfociare in una “fusione”. Bloomberg si spinge oltre e rivela che la configurazione del deal prevedrebbe anche uno scambio azionario, aprendo la strada a Fca a un possibile ingresso in Renault-Nissan.

Le indiscrezioni

Il quotidiano economico Les Echos rivela, infine, alcuni possibili dettagli dell’operazione. Per il giornale parigino, affinché questa fusione tra pari non conduca a un’acquisizione di Renault da parte di Fca e della famiglia Agnelli, Fca verserebbe anticipatamente un dividendo straordinario agli azionisti. Questo permetterebbe di avvicinare le capitalizzazioni di mercato dei due gruppi: attualmente Fca pesa per circa 18 miliardi di euro, contro poco meno di 15 miliardi di Renault. La famiglia Agnelli, che attraverso la sua holding Exor controlla il 29% del capitale di Fca, sarebbe ancora il maggiore azionista del nuovo colosso dell’auto, davanti al governo francese, che controlla il 15% della Renault. Sempre secondo Les Echos, il numero uno di Renault Jean-Dominique Senard avrebbe già illustrato il piano al ministro dell’Economia e Finanze Bruno Le Maire in una riunione di venerdì scorso, ottenendo il via libera all’operazione.

L’intervento

Immediata la levata di scudi dei sindacati delle tute blu italiane che temono possibili esuberi. “Apprendiamo dagli organi di stampa l’esistenza di trattative avanzate tra la casa automobilistica torinese e Renault. È urgente che il presidente del Consiglio e il ministro dello Sviluppo economico si assumano la responsabilità di convocare un tavolo con azienda e sindacati per chiarimenti sul futuro industriale e occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo Fca”, ha fatto sapere Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil. Parole a cui ha fatto eco il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli. “E’ evidente – ha detto – che abbiamo al più presto bisogno di aprire un confronto perché è opportuno chiarire ed escludere eventuali sovrapposizioni con gli stabilimenti e l’occupazione nel nostro Paese” a proposito dell’accordo tra Renault e Fca. “Queste sono partite decisive per il futuro dell’industria italiana – ha concluso – e che avvengono con un Governo impegnato in una perenne campagna elettorale, lasciando soli lavoratori e imprese. Se un politico non sa quanto pesa l’automotive sul Pil meglio che cambi mestiere”.

LaPresse

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