Rai, domani in onda la conferenza mondiale degli archivi Fiat Ifta

Foto Andrea Ciucci - LaPresse in foto Maria Pia Ammirati

Milano – Quante immagini del campanile di San Marco o della laguna di Venezia esistono negli archivi della Rai? Come riconoscerle tutte, anche in anni molto lontani tra loro? Per saperlo, oggi, basta un’immagine.

Un sistema ‘intelligente’ in grado di viaggiare tra migliaia di ore di video 

Riconoscere tutti gli elementi uguali tra loro, siano essi volti, luoghi e persino situazioni di vita quotidiana come un uomo a spasso con un cane. Una sorta di identikit digitale che fa rinascere spezzoni di cui, a volte, neppure si conosce l’esistenza. Così – nel nuovo progetto per la ricerca visuale ‘firmato’ Rai Teche – il passato potrà diventate futuro.

Il più grande archivio al mondo

E’ solo uno dei molti esempi di conservazione del patrimonio audiovisivo di cui si parla dal 9 al 12 ottobre a Venezia alla FIAT/IFTA World Conference, la conferenza mondiale degli archivi audiovisivi di broadcaster e istituzioni che vanno dalla National Library del Congresso americano, alla Bbc, dalla tv di Stato cinese all’Ina francese. E Rai, con Rai Teche, uno dei “motori” del Fiat\Ifta, che ospita i circa 250 patecipanti in una città simbolo del valore della preservazione del patrimonio del passato per la valorizzazione del futuro.

Quattro giorni durante i quali, a Palazzo Labia, esperti, tecnici e professionisti di tutto il mondo si confrontano sul “Rinascimento” degli archivi e su temi come conservazione, riuso, digitalizzazione, nuove piattaforme e sfide tecnologiche che attendono gli archivi televisivi, impegnati nel passaggio al full digital.

Anche Rai Teche è alle prese con un poderoso processo di digitalizzazione, attraverso imponenti risorse economiche e umane, per rendere a tutti fruibile l’archivio del Servizio Pubblico italiano – dice la direttrice di Rai Teche Maria Pia Ammirati -. La storia italiana dal 1924 in poi, l’anno cioè della nascita ufficiale della Radio pubblica, è fortemente segnata dalla presenza dei prodotti audiovisivi.

E per questa ragione nessuno potrà mai conoscere la storia recente dell’Italia senza passare dall’archivio Rai, che ora è ampiamente digitalizzato e dunque sempre più facilmente accessibile, come dimostra la fortuna della piattaforma digitale Rai Play dove Rai Teche pubblica i programmi storici della tv pubblica”.

Per gli archivi Rai e quelli degli altri protagonisti della conferenza veneziana si apre dunque la strada di una seconda vita: non più solo come parte “museale” delle televisioni e radio ma come giacimento culturale di contenuti a cui poter attingere.

Lo testimonia anche la partecipazione alla Conferenza Generale del 10 ottobre della Direttrice del Dipartimento Europeo per la Scienza e Cultura dell’UNESCO Ana Luiza Massot Thompson-Flores, con una lecture sull’ attività dell’Unesco per la conservazione della memoria storica attraverso gli archivi audiovisivi.

Un seconda vita, dunque, ma che deve fare i conti con problemi nuovi, come quelli posti dalla nuova normativa sulla protezione dei dati personali GDPR e sulla sua applicazione in ambito audiovisivo.

Se ne parla il 9 ottobre con Giovanna Bianchi Clerici, componente dell´Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, e di Pietro Grignani, Data Protection Officer della Rai.

E c’è anche un’altra sfida che attende gli archivi

Come renderli fruibili a tutti senza violare copyright e diritti? Una questione tecnologica, ma anche culturale, al centro dell’incontro del 10 ottobre sugli ‘Archivi e la sfida del copyright nell’era digitale dal punto di vista di un Public Service Media’ con una analisi dello stato dell’arte dopo l’approvazione del decreto UE su copyright e diritto d’autore.

La FIAT/IFTA World Conference 2018 rientra nel calendario italiano dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, promosso dal Parlamento Europeo e non a caso la scelta della città ospitante è caduta su Venezia: “Venezia – conclude il direttore di Rai Teche Maria Pia Ammirati – è una città unica che racchiude l’intera storia artistica del nostro Paese riuscendo a tenere insieme il Rinascimento di Giovanni Bellini, Giorgione, Sebastiano del Piombo, Tiziano e la contemporaneità di artisti come Damien Hirst, protagonista di una straordinaria mostra chiusasi solo pochi mesi fa a Palazzo Grassi.

Enorme complessità filosofica e tecnologica

La città che ci ospita ci pone costantemente di fronte al tema della conservazione del patrimonio artistico, storico e culturale. Un tema, la cui importanza sta crescendo anno dopo anno, anche per ragioni economiche, essendo il patrimonio storico, artistico e culturale ormai parte integrante del nostro sistema produttivo”.

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